Valentina: Allora, so che frequentate un’accademia di doppiaggio, volete parlarcene?
Sara: Sì, è un’accademia di doppiaggio completa, dove puoi seguire i corsi di recitazione, dizione e canto, che è molto importante.
Roberta: E anche simulazione al doppiaggio
V: Quant’è che la frequentate?
S: Abbiamo iniziato a Ottobre, sono ormai un po’ di mesi che la frequentiamo e sinceramente ci siamo accorte che da quel momento la nostra vita è cambiata completamente
R: ti cambia molto sia a livello professionale che personale.
S: Molto personale, perché con recitazione, per esempio, facciamo esercizi di espressività. Tiriamo fuori tutte le nostre emozioni, ed è bellissimo.
V: Come avete iniziato? È una passione che vi ha accompagnato fin da piccole o è nata col crescere?
S: Io personalmente sono stata motivata da mio padre. Ho sempre guardato film con lui, mi sono appassionata al cinema e cinque anni fa mi disse: “A me piacerebbe fare il doppiatore”. In quel momento ho pensato: “Ah, sarebbe bello da fare”. Allora iniziai a fare delle ricerche sulle scuole di doppiaggio che purtroppo si trovano tutte lontane, dato che noi abitiamo fuori Roma. Poi questa estate abbiamo l’abbiamo trovata vicino a noi.
R: Praticamente dietro casa!
S: L’ha aperta questo ragazzo che ha venticinque anni.
R: Giovanissimo.
S: Fa sia il fonico che il doppiatore. D’altronde vengono persone da tutta Italia.
V: Quindi voi prima fate un corso di recitazione?
R: Sì, il giovedì abbiamo recitazione, dizione, canto o leggio. Mentre il sabato abbiamo simulazione al doppiaggio.
S: Abbiamo tre ore e mezza di leggio con un doppiatore professionista. Ci mettiamo davanti questo schermo e doppiamo gli anelli – che sarebbero delle scene brevi – e abbiamo l’opportunità di lavorare con professionisti che ti aiutano ad entrare nel loro mondo.
V: Avete intenzione di continuare con il doppiaggio o pensate che un giorno potreste cambiare idea e magari diventare anche attrici?
S e R: Entrambe.
R: Ci piace sia la recitazione che il doppiaggio.
S: Però alla fine sono due cose che vanno insieme, devi per forza saper recitare per doppiare. Per esempio, abbiamo fatto dei provini per la serie Suburra, per iniziare, e per quest’estate pensiamo di andare all’accademia di Christian Iansante.
V: Vi è capitato di fare già un primo lavoro?
S: A me avevano offerto di doppiare uno spot per Sky e per il digitale terrestre. Sono stata fortunata perché su quaranta ragazzi della nostra scuola ne hanno scelti solo tre, fra cui io. Abbiamo registrato questo spot, ma purtroppo non hanno scelto la mia voce.
R: Ci saranno comunque altre occasioni.
V: Com’è cambiato il mondo del doppiaggio nel corso degli anni?
S: Ci hanno raccontato che prima era molto più lento.
R: Ci mettevano di più, per cercare di fare le cose con attenzione.
S: Sì, per quanto riguarda dizione, recitazione…
R: Le sfumature dei personaggi…
S: Adesso entri in sala di doppiaggio e fai gli anelli, ti fanno vedere la scena una volta. Devi stare attenta, soprattutto all’espressione, e devi pronunciare la battuta con la stessa intonazione.
R: Non puoi farla quante volte vuoi, la seconda deve già essere perfetta.
S: Per questo molti direttori di doppiaggio si accontentano: se la dizione è giusta ma la recitazione non è perfetta o se non c’è molta dizione ma c’è una buona recitazione, te la fanno passare lo stesso.
R: Perché richiedono le cose subito.
V: Quindi è stato molto svalutato.
R: Esatto.
S: Infatti si nota nei film che vengono doppiati in questi anni quando una scena è doppiata bene o no. Noi non siamo delle esperte, ma ce ne accorgiamo.
V: Sognate di doppiare un’attrice in particolare?
S: Mi piacerebbe fare un po’ di tutto.
R: Esatto, però sappiamo che si inizia sempre doppiando il brusio delle persone.
S: Che è difficile.
R: Sì, perché è tutto inventato al momento.
V: Immagino! Grazie mille, è stato un piacere.
R e S: Grazie a te!
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