“Io non ho paura” è un romanzo di Niccolò Ammaniti, uno di quelli che ha fatto più scalpore tra tutti quelli che ha scritto. È stato pubblicato per la prima volta nel 2001 ed è stato ricavato il film omonimo diretto da Gabriele Salvatores. Niccolò Ammaniti è uno scrittore italiano famoso anche per altri romanzi come “Ti prendo e ti porto via”, “Io e te” o anche “Per la festa cominci”.
Il libro parla di un bambino di nove anni, Michele Amitrano, che passa le sue giornate a correre in bicicletta con i suoi amici nelle campagne di Acqua Traverse. In uno di questi pomeriggi, Michele si ritrova a dover scontare una penitenza persa con gli amici: cercando di vincere le sue più grandi paure, entra in una tetra casa abbandonata in aperta campagna. È qui che la sua vita cambierà del tutto. Dentro a una fossa, all’interno dell’abitazione, trova un bambino legato e accasciato su un materasso, completamente sporco e abbandonato.
Inizia in questo modo un’amicizia del tutto inusuale: di giorno in giorno, Michele gli farà visita, all’insaputa di tutti. Il bambino non capisce immediatamente la sua scoperta, crede che il ragazzino trovato nel buco, un suo coetaneo di nome Filippo, sia suo fratello gemello tenuto nascosto dai suoi genitori. Michele scopre che Filippo è tenuto in ostaggio dal padre e da alcuni complici del paese, che richiedono un riscatto. A causa del tradimento di un amico, Michele viene però scoperto dal padre e gli viene proibito di incontrare nuovamente Filippo. La vicenda si conclude con un finale alquanto sconvolgente e inaspettato, che sicuramente saprà come sbalordirvi, e che mette in scena la paura stessa.
Tramite questo libro, Ammaniti vuole farci conoscere la realtà nel sud Italia. Quando ancora persisteva molto forte la Mafia e, nella seconda parte del racconto, ci si ritrova davanti a una scena molto importante in cui Michele cerca di sconfiggere le proprie paure cercando di aiutare uno sconosciuto con cui diventerà inseparabile.
Per tutta la durata del racconto, l’autore dimostra le sue abilità nel descrivere dettagliatamente le scene, anche le più forti, portando il lettore direttamente dentro al libro.
Mi ha molto colpita per l’attualità degli eventi descritti, essendo negli anni ‘70/‘80. L’autore riesce perfettamente a mettere in risalto quelli che sono i sentimenti e le emozioni che ogni personaggio prova, riuscendo a coinvolgere perfettamente il lettore. Questo libro merita tutto il successo che ha ricevuto e sta ricevendo tuttora, essendo una lettura molto piacevole, scorrevole e con un tema che permette una serie di riflessioni e ci permette anche di immedesimarsi perfettamente nel racconto.
Questo, è un libro che consiglierei a tutti. Anche trattando di un argomento così forte, Ammaniti riesce con un linguaggio semplice, chiaro e divertente, a renderlo uno dei libri più belli che io abbia mai letto.
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