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L’Australia: dai fuochi alla pioggia

da 27 Feb 2020In primo piano, Presente0 commenti

Tra le più importanti e drammatiche notizie di questo periodo c’è stata quella dei colossali incendi che hanno investito l’Australia. L’Australia è sempre stato un continente molto caldo, ma nell’ultimo anno le temperature sono state di 1,5 gradi superiore alla media e a questo vanno aggiunte le mancate piogge. Questi due fattori hanno esposto il continente a pericoli, drammi e difficoltá ingenti.

Per qualche mese il cielo australiano tendeva al rosso a causa degli incendi boschivi. I fuochi si sono ampliati e dalla ricerca della Western Sydney University pubblicata in un’edizione speciale della rivista Nature Climate Change (metà febbraio) soltanto nel South Wales e nell’area di Victoria sono andati in fumo almeno 5,8 milioni di ettari di foreste: una devastazione verde, la peggiore in 230 anni di storia “europea” nel Paese. 33 persone e un miliardo di animali non sono riusciti a sopravvivere. 6.000 edifici, di cui 2.500 abitazioni, sono andati distrutti.

Molti parchi nazionali e altre aree protette, che ospitano ecosistemi unici, sono andati in fumo, come il Gospers Mountain, le Blue Mountains e i Parchi Nazionali del Nuovo Galles del Sud (la regione più colpita del paese). Le Blue Mountains costituiscono gli ecosistemi più pregiati all’interno del continente australiano, tanto che in tutta la loro estensione sono state istituite diverse aree protette per conservare l’enorme patrimonio di biodiversità che ospitano.

L’aria, a causa del fumo denso, è risultata irrespirabile, al punto tale che in alcune cittá sono cresciute le intossicazioni ed è salito l’obbligo di indossare dispositivi sanitari come le mascherine di protezione per le polveri sottili. La capitale, Camberra, agli inizi di Febbraio è stata circondata dalle fiamme e per questo il commissario per le emergenze del territorio Georgeina Whelan ha raccomandato alla popolazione di restare a casa, inoltre è stata chiusa l’autostrada intorno alla capitale e l’aeroporto.

Gli incendi potrebbero avere conseguenze anche a livello politico poiché il primo ministro Scott Morrison ha ricevuto critiche per come ha gestito e sta gestendo la situazione e per come è stato misterioso sul tema del clima. 

Dopo questa serie di notizie funeste ne arriva però una positiva: ha cominciato a piovere! Pian piano ricresceranno le piante e si creeranno dei nuovi ambienti. Nel Nuovo Galles del sud ci sono stati gli incendi più grandi e queste piogge sono servite però solo a mantenere i fuochi, ma purtroppo non a spegnerli. Un altra buona notizia: il 16 gennaio i vigili del fuoco, tramite un’operazione con gli elicotteri, sono riusciti a salvare l’ultimo bosco conosciuto al mondo di pini di Wollemi: una conifera diffusa nella preistoria e sopravvissuta ai dinosauri.

Maria Ginevra Cialfi

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