Come ben noto ai fan del Motorsport famoso a livello mondiale, da pochi giorni si è ormai conclusa la stagione 2023 di Formula 1.
Incredibile il dominio da parte della Red Bull e il campione in carica, da ormai tre anni, Max Verstappen, che si portano a casa non solo i Mondiali Costruttori e Pilota, ma anche rispettivamente 21 e 19 gare vinte su 22 in calendario. Abbiamo assistito ad una stagione in cui questa scuderia ha fatto la storia: i record abbattuti sono innumerevoli e il margine di errore è ormai nullo.
All’ombra del grande campione vi è il compagno di squadra, che quest’anno si è visto più volte perso nonostante la vettura dalle altissime prestazioni. Ci ha portato il minimo sindacale per ritrovarsi secondo in lista al campionato, ma non abbastanza da zittire le voci su una sua probabile sostituzione.
Nella piazza costruttori, subito dopo la Red Bull, vediamo una Mercedes che si salva in calcio d’angolo, con il podio di George Russell ad Abu Dhabi, che permette di schivare la Ferrari e prendersi il posto. Il compagno Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo, d’altra parte probabilmente si sente felice ora che la stagione è finita e può lasciare la deludente W14, una monoposto dalle prestazioni mediocri e nettamente in calo. Tuttavia, è il secondo anno consecutivo senza vittorie per il campione, come mai gli era capitato prima.
Con pochi punti di distanza ritroviamo una Ferrari e una SF-23 ammaccate e deludenti da ormai un paio d’anni a questa parte, ma c’era da aspettarselo: la sostituzione del Team Principal Binotto con Vasseur è arrivata in tardo inverno, a giochi ampiamente conclusi.
Per quanto riguarda i piloti, che con una vettura così imprevedibile hanno fatto del loro meglio, ritroviamo Leclerc al quarto posto al fianco di Alonso con qualche errore e parecchia frustrazione, e Sainz, che chiude alle spalle del compagno e che ci ha mostrato una crescita da non sottovalutare: ricordiamoci che è stato lui a togliere quell’unica vittoria alla Red Bull quest’anno.
Altre scuderie degne di nomina e che ci hanno sorpreso quest’anno sono sicuramente la McLaren e l’Aston Martin.
Per quanto riguarda la prima, l’accoppiata Norris-Piastri ha decisamente funzionato, una progressione sorprendente che ci ha resi partecipi di una monoposto totalmente rinnovata che in più occasioni (Interlagos, Silverstone) ha dato filo da torcere persino alla Red Bull.
La seconda, invece, ci ha fatti sognare e sbigottire allo stesso tempo per la prima metà di stagione, facendo una tragica marcia indietro nella seconda. Sui 280 punti del team, ben 206 li ha portati a casa Fernando Alonso, ex campione, protagonista di un’annata da fenomeno: ci ha dimostrato di essere ancora in grado di mettere in riga i giovani della Formula 1.
Per quanto riguarda le scuderie che restano nella seconda parte della griglia, all’occhio saltano subito l’Alpine, che quest’anno si è ritrovata a metà classifica, la Williams, trascinata a forza da un Alex Albon che con una macchina non competitiva si porta a casa comunque quasi 30 punti, e l’Alpha Tauri, che fra De Vries, Ricciardo, Tsunoda e Lawson non è riuscita a fare il salto di qualità.
In conclusione, brillano il distruttore di record Max Verstappen e l’Immortale Fernando Alonso, non tanto per il numero di vittorie quanto per la capacità avuta nello sfruttare la monoposto fornitagli.
Anche quest’anno la stagione è finita… Ma noi ci rivediamo a marzo con un nuovo mondiale e chissà che, oltre a rincorrere la velocissima Red Bull, non ci sarà qualche novità, magari finalmente colorata di rosso.
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