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Diario dall’Uganda – parte 2

da 10 Mag 2020Creazioni0 commenti

4 agosto 

Oggi ci siamo alzati presto per andare a fare il “safari”. Questa parola qui però ha un significato completamente diverso da quello che gli associamo noi. Il safari consiste infatti nel raggiungere un villaggio e celebrare la Messa per la gente del luogo. Lungo la strada abbiamo dato un passaggio a una signora carica di bagagli che ci è stata d’aiuto per raggiungere il villaggio di Caipi. Qui l’ultima Messa era stata a febbraio, di conseguenza nella lunga celebrazione, ricca di balli e canti, sono stati battezzati ben undici bambini. A pranzo, come da tradizione, ci hanno offerto pollo e “polenta” che abbiamo mangiato rigorosamente con le mani. Nel pomeriggio abbiamo lasciato dei vestitini per neonati alla Babies Home e siamo andati alla ricerca del mercato di Ngetta (che a quanto pare però non esiste).

Buonanotte!

bambini del villaggio di Caipi

5 agosto – Giorno 7

Anche oggi sveglia presto, direzione Gulu, l’avventura già si era presentata, infatti nei giorni precedenti di tanto in tanto qualcuno si era prenotato un posto in macchina, di conseguenza da 4 passeggeri oggi siamo arrivati ad 8+Denis (un po’ strettini sì). Prima tappa: Icheme dove abbiamo trovato un santuario in pietra bellissimo e una natura che lo circonda molto particolare e affascinante

-continua il percorso e più il tempo passa più la nostra conoscenza del Lango si infoltisce-

Seconda tappa: Comboni Samaritan. Qui abbiamo conosciuto il direttore, il quale dopo averci spiegato la storia e la missione del centro ci ha fatto visitare la struttura, nella quale abbiamo conosciuto le donne (in gran numero affette da HIV) che creano dei bellissimi manufatti.

-intanto lasciamo Sister Susan e Sister Carol, ora siamo 7-

Terza tappa: Achor hospital. Incontriamo fratel Elio grazie al quale visitiamo i vari reparti, i prezzi per i vari servizi sanitari sono incredibilmente bassi e la qualità della struttura è molto alta rispetto alle altre realtà visitate, ad esempio qui un cesario costa 30.000 scellini (circa 7€) quando a Kampala (la capitale) costa 1 milione di scellini e l’ugandese medio guadagna 200.000 scellini al mese.

Quarta tappa: Orfanatrofio di St.Jude. Qui incontriamo i ragazzi italiani conosciuti a Kampala qualche girono fa.

– poi torniamo al Comboni Samaritan per per pranzare-

Quindi quinta tappa: Dispensario di Minakulu. La responsabile di questo dispensario, Sister Helen, è uno dei nostri passeggeri. I problemi sono molti, gli stipendi non vengono pagati da 7 mesi, di conseguenza anche i farmaci non possono essere acquistati. Uscendo dalla struttura una famiglia ci è venuta in contro, e una ragazza portava in braccio due gemellini bellissimi nati il giorno prima .

Sesta e ultima tappa: Ospedale di Aber, questo ospedale è il più avanzato, abbiamo conosciuto un medico italiano che alterna periodi di lavoro tra qui e Vercelli e due ragazze italiane prossime alla laurea in ostetricia che sono qui per un’esperienza di un mese.

Decisamente una giornata ricca,ora non resta che dormire, buonanotte!

signora a lavoro del Comboni Samaritan

6 agosto- giorno 8

Questa mattina ci siamo svegliati con calma, anche oggi “Safari” direzione Aueiwot (non credo si scriva così, ma significa dove c’è l’acqua), lí ci aspettano 14 battesimi…

Una volta giunti a destinazione, aspettando che arrivassero tutti abbiamo fatto una passeggiata tra le capanne del villaggio. Qui la chiesa purtroppo a oggi ha solo le 4 mura, per via della mancanza di soldi per poter costruire il resto e quindi si celebra sotto un mango 🌳, sempre tra canti e balli. Qui, in pieno stile Re Leone 🦁 i bambini vengono alzati verso il cielo, come in segno di offerta. In seguito dopo alcuni discorsi di ringraziamento della comunità e alcune danze di benvenuto, come da tradizione ci è stato offerto anche oggi un ottimo pranzo.

Nel pomeriggio siamo andati al Mercato di Lira insieme anche a Father Solomon a caccia di Sarti e burro d’arachidi. Aspettando il nostro Denis, Solomon ci ha portato in un bar con terrazza e con vista su Lira dove abbiamo subito una sonora sconfitta a biliardo 🎱.

Domani ci aspetta la sveglia alle 4 per il Safari, ma questa volta è del tipo che intendiamo noi.

Aueiwot

7 agosto – giorno 9

Oggi giorno di pausa, nonché di puro relax e divertimento. 

Alle 5 del mattino Denis ci viene a prendere che è ancora notte fonda e il cielo è pieno di stelle. Siamo solo 3 perché il quarto del gruppo preferisce vedere gli animali da lontano, in TV. Ci aspettano un paio di ore di viaggio per arrivare all’entrata del Murchison Falls National Park. Quando il sole è già alto (l’alba è estremamente breve) ha inizio il nostro safari: vediamo a bordo strada facoceri, antilopi, bufali e finalmente le giraffe molto più calme ed eleganti; riusciamo solo ad intravedere gli elefanti. Dopo un panino e una chiacchierata con dei turisti, con babbuini e facoceri a fare da spettatori, iniziamo la gita in barca sul Nilo. Nel tragitto fino alle cascate abbiamo modo di vedere ippopotami, coccodrilli e diverse specie di uccelli.

Stranamente l’incontro più ravvicinato con un elefante è stato solo una volta usciti dal parco.

Oggi è il giorno degli incontri: sul traghetto ci ritroviamo i ragazzi italiani già visti a Kampala e a Gulu, mentre sulla via del ritorno incrociamo la suora e il dottore dell’ospedale di Aber. Stanchi e contenti torniamo al centro catechistico, ancora sotto un cielo notturno.

Tornati a casa, la sorpresa che ci ha aspettato è stata la totale assenza di corrente elettrica. 

… buonanotte

8 agosto – giorno 10

Oggi giornata tranquilla. Alle 9.30 siamo andati a visitare la scuola tecnica john bosco qui a Ngetta, dove i ragazzi studiano per diventare muratori, falegnami, fabbri e meccanici.

Al campus universitario, invece, la direttrice Margarette ci ha accolto gentilmente spiegandoci l’organizzazione di questa struttura: qui si studia business, economia e commercio, agronomia e scienze dell’educazione, in futuro vorrebbero avviare anche chimica, fisica, biologia e giornalismo.

Prima di pranzo io, Giò e Ele ci siamo fermati a giocare con dei bambini delle scuole vicine al centro, ai quali abbiamo insegnato alcuni giochi, che hanno imparato molto velocemente, al contrario noi le loro canzoncine in Lango non siamo riusciti a impararle 😂.

Nel pomeriggio siamo andati a visitare la scuola “Ngetta Girls” dove studiano insieme bambine e bambini ciechi e non. Con i maestri ci siamo divertiti molto, e i bambini ci hanno salutato con canti e balli, inoltre ci hanno offerto una “merenda/cena” alle 17 a base di patate, pollo fritto, pesce fritto e frittelle, orario senza dubbio bizzarro per del pesce fritto, ma qui non importa, la gente qui mette l’ospitalità sempre al primo posto.

La cena con Padre Valero si è invece conclusa con dell’ottimo gelato keniota dopo che a pranzo ci aveva anche offerto della pizza Ugandese.

Giornata decisamente curiosa, culinariamente parlando, Buonanotte 🌜🌜

Ngetta girls

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Beatrice Ciocca

Beatrice Ciocca

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