C`è una domanda che mi pongo da un po’ di tempo e alla quale non ho ancora trovato una risposta: cosa farò finiti gli studi, finita l`università? In realtà mancano molti anni e per un ragazzo di 17 anni può sembrare una cosa prematura pensare ad un futuro così lontano. Relativamente lontano.
Relativamente perché se è vero che dovrò studiare per almeno altri 6 anni è anche vero che 6 anni, soprattutto quando si è giovani, passano in un batter d`occhio. Il tempo scorre velocemente e la velocità ha lati negativi e positivi. C`è il rischio di scoprire che quello che fino a poco tempo prima definivi “futuro”, è diventato improvvisamente “presente”. Un futuro che se ci si basa sull`opinione pubblica, per noi giovani in Italia non esiste.
Le strade a disposizione sono sempre due: andare all’estero o rimanere in Italia e guadagnare molto meno. Io credo, o meglio spero, che per la mia generazione la situazione non sarà così grave, ma per chi, a differenza mia, ha il futuro alle porte, il tempo per sperare è terminato.
Io invece posso auspicare in un miglioramento che forse però non avverrà mai. Lo so, l`ottimismo non è il mio forte. In realtà credo che, se vogliamo ancora sperare, anche noi giovani dobbiamo “metterci del nostro”. La fiducia di molti riposta in buone mani potrebbe dare grandi risultati, ma per adesso…
Quindi alla fine chi è l’artefice delle mie perplessità sul futuro? La fiducia mal riposta oppure la nostra mancanza di coraggio e iniziativa?
In conclusione per trovare una risposta alla mia domanda credo che ci vorrà ancora tempo. Voi invece cosa ne dite, c’è ancora posto per i giovani in Italia?
Alessandro Perrone
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