Non ricordo nulla di nulla, prima di questo momento. Un uomo che allunga la sua mano nodosa verso di me. Mi aiuta a tirarmi su e, una volta in piedi, finalmente, rivedo Josh.
Oh, sapeste il sollievo nel rivederlo. Riesco a ricordarmi qualcosa. Ricordo che eravamo io e lui al bar.
Avevamo deciso di fare colazione insieme in un posto carinissimo. Molto accogliente e familiare, con le sue pareti arancioni, il legno intorno e il costante profumo di torte nel forno! Era una pasticceria artigianale e il proprietario era il padre di un nostro caro amico.
Josh era al tavolo ad aspettarmi, un po’ teso. Era il nostro terzo appuntamento. Era molto elegante, aveva il pantalone attillato color caramello con un maglioncino blu e sotto una camicia a righe sottili bianche e blu.
Si stava sistemando i capelli quando entrai. I suoi capelli neri. Poi posò il suo sguardo su di me e si alzò in piedi, ma, come suo solito, un po’ sbadato, fece quasi cadere il tavolo. Sorrisi, e lui mi sorrise di rimando. Mi avvicinai a lui, e vidi che piano piano le sue guance si coprivano di un tenero rossore. Mi faceva sempre ridere.
Ci salutammo, e quando gli diedi un bacio sulla guancia, rividi tornare quel rossore e mi venne di nuovo da sorridere, ma non lo notò e ci recammo verso il bancone di legno d’ulivo per ordinare la colazione. Ridemmo ancora. Quelle risate vere, che non vengono solo dalla pancia, ma anche dal cuore. Sono sempre stata una chiacchierona. Sono quella che parla sempre, ma con lui no. Non perché m’imbarazzasse, ma perché anche il silenzio tra di noi non era brutto.
All’improvviso una grande luce bianca. Poi il buio.
Adesso sono qui che corro incontro a Josh, che mi tende le braccia. Ci stringiamo fortissimo :” Ho paura Josh!” gli dico io e lui, con la sua voce suadente, mi conforta :” Stai tranquilla tesoro. Ci sono io qui. Ti proteggo. Adesso cerchiamo di capire che cosa è successo.”
I binari
Tengo a mente i binari. Quelli su cui attraverso le giornate calde, riposate, amanti del...
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