Avete tutti seguito uno degli eventi più attesi dell’anno? Perchè diciamocelo, dopo la vittoria di Mahmood e Blanco al festival di Sanremo, con il loro singolo “Brividi”, non vedevamo l’ora di sentirli riesibirsi. E questa volta a Torino, ad un altro festival musicale, ancora più importante e di livello internazionale. Stiamo parlando dell’Eurovision Song Contest, un evento musicale nato nel 1956 a Lugano e organizzato annualmente dai membri dell’Unione europea di radiodiffusione. L’idea di questo festival nacque, però, già nei primi anni ‘50, quando la Seconda Guerra Mondiale era finita da poco. Infatti, si stava cercando qualcosa che potesse rimettere in pace tra loro i diversi stati europei e ritrasmettere un po’ di armonia e serenità tra le persone, dimenticando gli orrori della guerra.
Quest’anno, grazie alla vittoria dei Maneskin dell’anno precedente, l’Italia deve ospitare il festival e viene scelta Torino come città. Qui un vasto pubblico si è riunito per ascoltare e fare il tifo per i 40 paesi provenienti da tutta Europa (tranne uno, ovvero l’Australia), insieme alla conduzione di Alessandro Cattelan, Laura Pausini e Mika.
Le serate sono state 3. Nelle prime due semifinali, di martedì e giovedì, si sono sfidati 35 artisti, dei quali solo 20 sono passati alla finale di sabato per cantare insieme ai “Big Five”, ovvero Italia, Spagna, Francia, Regno Unito e Germania, che avevano già accesso alla finale, senza il bisogno di passare per le semifinali. Ma quindi, cosa ha determinato il passaggio di quei 20 paesi alla finale? Ora parliamo del televoto. Il pubblico da casa ha potuto votare, via sms o app, la loro canzone preferita, tranne quella del proprio stato. Il televoto da casa, poi, ha inciso soltanto per metà nel risultato finale. Infatti, un altro significativo metodo di voto è quello della giuria, composta da 5 esperti, di ogni singolo paese. Questo significa che la giuria di tutti i paesi in gara assegna un tot di punti alla nazione che ha considerato migliore. L’Italia per esempio, nella prima semifinale, ha assegnato 12 punti alla Grecia (rappresentata da Amanda Tenfjord, con Die together).
Le prime due serate sono state abbastanza tranquille, al contrario della finale, che ci ha tenuto tutti col cuore in gola fino alle 00:45, durando molto di più rispetto alle prime due serate. Ma tanto noi italiani eravamo già abituati a fare le 2 di notte con Sanremo. Alla finale abbiamo potuto finalmente assistere alle performance dei “Big Five”. Possiamo dire che ci aspettavamo di più da questi cantanti (che per altro sono costati un po’ di Baudi per i fanatici del Fantavision!), ma comunque sono riusciti a far alzare il pubblico in piedi per ballare e cantare. Tra questi anche Blanco e Mahmood, vestiti con due look che riprendono la loro canzone, uno di cristalli e l’altro total black, hanno emozionato il PalaOlimpico di Torino, concludendo con un abbraccio tra le urla del pubblico.
Infine, uno dei momenti che ci ha tenuto più attaccati allo schermo con l’ansia era quello delle assegnazioni dei punti da parte delle giurie e del televoto. Queste, infatti, funzionavano proprio come nelle due semifinali. Le giurie delle singole nazioni affidavano i punteggi che ritenevano più adeguati alle nazioni che più gli sono piaciute e a questi si sono poi sommati una percentuale dei voti da parte del pubblico da casa.
Ciò che ha stravolto l’idea degli spettatori, e anche degli stessi cantanti in gara, è stato il punteggio dato all’Ucraina con il televoto. Infatti questo paese è stato l’unico a guadagnare sui circa 500 punti, passando dal 4 posto classificato al 1, arrivando alla vittoria. Infatti, molti si aspettavano che vincesse il Regno Unito, la Spagna o la Svezia, i quali durante tutta l’assegnazione dei punti erano restati sul podio. L’Italia, invece, ha ricevuto dalla giuria dei paesi in gara 158 punti (ma venendo tradita da San Marino che gliene ha dati solo 3), guadagnandosi il settimo posto, mentre dal televoto 110 punti. Sommandoli a quelli precedenti, l’Italia risulta al sesto posto. Sul podio, invece, vi sono l’Ucraina, il Regno Unito e la Spagna.
Infine, possiamo ammettere che non tutti si aspettavano che l’Italia avrebbe vinto. “Brividi” di Blanco e Mahmood è una bellissima canzone, ma non adatta per una vittoria all’Eurovision. C’era bisogno di qualcosa di più coinvolgente, come i Maneskin, che non basasse la sua importanza solamente sul testo, nonostante vada ammesso che Michelangelo, il produttore del brano, abbia fatto proprio un ottimo lavoro con la musica.
Purtroppo anche quest’anno gli Eurovision sono finiti, intrattenendoci per sole tre serate, ma noi comunque accettiamo la sconfitta e festeggiamo la vittoria dell’Ucraina, che in questo periodo si merita un trionfo… e cosa c’è di meglio che vincere al festival della musica. E sarà proprio lì, nella città di Mariupol, che verrà ospitato il prossimo Eurovision 2023. Siamo tutti curiosi di scoprire quali nuove sorprese ci porteranno i cantanti in gara e soprattutto chi rappresenterà l’Italia.
grandeeeee sofiiiii!