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Verso Marte tra Scienza e Immaginazione

da 10 Apr 2021In primo piano, Presente0 commenti

Marte, chiamato anche “Pianeta Rosso”, (colore caratteristico causato dalla grande quantità di ossido di ferro che lo ricopre), è il quarto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal sole. Negli ultimi anni gli scienziati hanno voluto verificare se davvero in un futuro lontano ci si potrà vivere: le esplorazioni degli Emirati Arabi e della Cina sono partite l’estate scorsa, ma quella che ha fatto più scalpore è stata della Nasa.

Il 30 Luglio 2020 è iniziata infatti la missione spaziale statunitense per l’esplorazione di Marte. Dopo 6 mesi di viaggio, il 18 febbraio 2021, il rover Perseverance è sbarcato sul pianeta rosso. Perseverance è un geologo a sei ruote, dotato anche di un radar per la 

scansione del sottosuolo e per rilevare eventuale presenza d’acqua. Un sistema sofisticato dovrà, poi, cercare la presenza di forme biologiche. A bordo del rover ci sono ben tre robot, che raccoglieranno campioni di suolo e rocce marziane da abbandonare in contenitori sigillati lungo il tragitto, che saranno raccolti in futuro da un altro rover che li riporterà sulla Terra.

La Nasa ha diffuso le immagini spettacolari dei sette minuti intercorsi tra l’ingresso nell’atmosfera e l’arrivo al suolo durante lo sbarco. Nei giorni successivi il rover ha inviato circa trenta gigabyte di immagini, chiarendo, così, cosa sia successo il 18 febbraio. La sonda per raggiungere Marte ha fatto un viaggio di 470 milioni di chilometri in 6 mesi, facendo atterrare Perseverance in un enorme cratere marziano con lo scopo di cercare tracce di vita passata su Marte. Per questo, le ricerche iniziano dal cratere dove i ricercatori presumono che in passato ci possano essere stati un fiume e un lago, quindi luogo adatto a trovare fossili molecolari.

Per la prima volta nella storia ci giungono, oltre a immagini di alta qualità di esplorazioni interplanetarie effettuate a ben 254 milioni di chilometri dalla Terra, anche suoni di folate di vento nel cratere di Marte.

In compagnia del robot, per fornire ulteriori informazioni, c’è un drone, Ingenuity, che dovrebbe sorvolare il territorio (il rover è in grado di spostarsi solo pochi metri al giorno). Si tratta del primo elicottero motorizzato mandato su Marte, che potrebbe fornirci panoramiche mozzafiato senza precedenti. Ingenuity è una scommessa: non è semplice far volare un elicottero su un pianeta ostile, con una pressione atmosferica inferiore a quella terrestre, diversa gravità (un oggetto di 80 kg sulla Terra corrisponde a 30 kg su Marte) e a temperature rigidissime (le notti sono molto fredde; nel cratere Jezero, luogo dell’atterraggio, si toccheranno i -90 gradi Celsius).

La missione dovrebbe durare 1 anno marziano, circa 1.8 anni terrestri, ma potrebbe anche prolungarsi. L’obiettivo è pensare a un futuro arrivo umano su Marte: per questo si testerà su piccola scala, grazie a un generatore, la produzione di ossigeno. Ricordiamo che il principale ingrediente dell’atmosfera marziana è l’anidride carbonica. Si vuole, poi, valutare la resistenza alle temperature marziane con un brandello di tessuto presente su Perseverance, che sarà osservato nel deterioramento e nella sua resistenza al clima.

“SEND YOUR NAME TO MARS”

Sicuramente, se possiedi un profilo social, avrai già visto i molti video riguardanti il mandare il tuo nome su Marte… sembra che questi scienziati si stiano inventando di tutto! Sicuramente è un’iniziativa molto simpatica e interattiva, una bella idea che gli autori hanno trovato per sensibilizzare l’opinione pubblica e possibilmente ricevere più fondi dallo Stato.

Il Rover Perseverance, oltre ad aver raccolto campioni per appurare la presenza di tracce di vita passata e capire se è un ambiente favorevole alla colonizzazione, è anche un contenitore di messaggi e omaggi speciali. Infatti, nel 2020, il Perseverance è partito con una placca contenente i disegni del Sole, della Terra, di Marte e con la scritta “Explore as One” (esplorare insieme) in codice morse. All’interno di essa sono stati poi inseriti tre microchips con 31 milioni di nomi di persone, cioè coloro che hanno partecipato all’iniziativa “Send your name to Mars”. Per le prossime missioni anche tu potresti inviare il tuo nome su Marte! Basta solamente andare sul sito della NASA e inserire nome, cognome e nazionalità, e così i tuoi dati verranno spediti nello Spazio in una futura missione. 

“CINEMA: UNO SGUARDO DIVERSO SULLE ESPLORAZIONI SPAZIALI”

Nel 2009 esce “Avatar”, un film diretto da James Cameron, che rappresenta un futuro fantastico in cui in un pianeta (abitato) sono presenti fonti preziose di beni naturali. Da questa scoperta gli uomini iniziano una guerra con la popolazione originaria del pianeta in modo da acquisirne le materie prime. 

Nonostante non abbiamo ancora scoperto nessuna popolazione su Marte, non si esclude l’idea di appropriarsi delle risorse di un altro pianeta. E nel caso ancora fantascientifico in cui Marte risulterebbe essere un pianeta abitato e sulla Terra necessiterebbero delle sue risorse, lo scenario diventerebbe quello di una guerra. Escludendo il fatto che l’uomo può ascoltare i suoni provenienti dallo spazio con l’ausilio degli strumenti della NASA, l’ipotetica guerra rimarrebbe una guerra “silenziosa” in quanto il suono non si propaga nel vuoto e quindi non si propaga nello spazio. Del resto l’uomo sta ancora lavorando per fare un viaggio su Marte, ma i film potrebbero metterci in guardia da un ipotetico futuro. Chi si riesce a immaginare una guerra fisica senza il suono assordante delle armi? Una guerra senza suono ricorderebbe una guerra combattuta senza sofferenze, ma è contraddittorio rispetto alla definizione di guerra. Per non parlare del fatto che sarebbe una guerra combattuta su un Pianeta chiamato ‘Marte’, come il Dio romano della guerra. Non conviene mettersi contro gli dei romani, “…perché so’ partigiani! E capricciosi; n’te puoi mai fidà!”

Un altro film riguardante Marte si intitola proprio “Pianeta Rosso”. Questo film racconta la prima missione su Marte, ambientata negli anni ’50 del 2000. L’equipaggio, composto da sei persone, cinque uomini e una donna, si prepara a scendere sul pianeta per svolgere delle ricerche scientifiche. Negli anni precedenti, allo scopo di rendere il pianeta abitabile, sono state lanciate sulla sua superficie delle alghe per produrre ossigeno. A seguito però di un calo nei livelli di ossigeno, il gruppo viene inviato su Marte per cercare di comprendere cosa lo abbia causato. I mesi di viaggio a bordo della navicella non presentano alcun intoppo, ma, al momento dell’entrata in orbita, il veicolo su cui i protagonisti viaggiano viene colpito da una folata di vento solare, che comporta lo sviluppo di focolai di incendio a bordo e il mancato afflusso dell’energia. Il gruppo si vede quindi costretto a separarsi: la comandante Bowman resta a bordo nel tentativo di limitare i danni, mentre i colleghi Gallagher, Santen, Burchenal e Pettengill si preparano a scendere sul pianeta in autonomia, affrontando pericoli e sfide e dando anche una risposta alla domanda degli scienziati. 

Il film in generale apre a diverse riflessioni. Quella che, al tempo dell’uscita del film, era solo una trama avvincente, si sta rivelando essere la nostra realtà: colonizzare il pianeta potrebbe non essere una buona idea. Invece di cercare un sostituto alla Terra in cui si possa vivere, sarebbe bello impiegare le energie e gli strumenti di cui disponiamo per cercare di preservare il nostro pianeta nel miglior modo possibile.

Insomma, nei prossimi mesi e anni avremo la possibilità di vedere Marte come mai prima d’ora. Saremo sommersi da video, foto e tracce audio e speriamo anche da qualche scoperta. Marte, il pianeta remoto lontano anni luce dalla Terra, che prima ci veniva mostrato con dei telescopi come un piccolo puntino brillante, sta diventando sempre più familiare, ma ancora tutto da scoprire.

Ginevra Cialfi
Francesca Monti
Iside Prezzi
Alice Rizzoli

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