Sono passati quasi 3 anni dal terremoto che ha distrutto parte del centro Italia e le macerie fisiche e morali che ha generato sono rimaste ferme, senza una speranza né un futuro. Proprio per questo sabato 1 giugno alcuni cittadini delle aree colpite dal sisma si sono date appuntamento al casello autostradale di Roma Nord e, con le loro macchine ricoperte di striscioni di protesta, hanno deciso di ingolfare il raccordo anulare per far sentire la loro presenza e denunciare anni di malgoverno e incuria generale. Norcia, Muccia e Accumuli, questi i paesi che si sono fatti portabandiera della manifestazione e che, prima di giungere nella capitale, hanno sfilato in silenzio per tutti quei paesini martoriati dal terremoto che troppo spesso vengono abbandonati. I manifestanti hanno rispettato l’ordine e la sicurezza, con la promessa che se entro due mesi non riceveranno risposte dalle istituzioni e dagli organi competenti, procederanno con l’occupazione del raccordo anulare.
Noi di Ammazzacaffè, con il supporto di Francesco Ferrari, uno dei promotori e organizzatori della protesta, abbiamo intervistato Angela, una docente di Norcia che, attraverso un comitato di Rinascita e Ricostruzione, si spende su ogni fronte per invertire la rotta e restituire una dignità morale e culturale a tutto il centro Italia. “Il comitato – dice Angela – nasce nell’immediato post-sisma per cercare di svegliare il torpore generale e mobilitare proteste e manifestazioni a favore di una ricostruzione solida, duratura e, cosa più importante, immediata”. “Il centro di Norcia è sempre più silenzioso – aggiunge Angela – e con lui anche molte altre realtà del centro Italia”. La docente, inoltre, ci ha ricordato della recente visita in terra nursina del premier Giuseppe Conte, che si è dimostrato disponibile al dialogo con alcuni esponenti del comitato.
Insomma la speranza non sembra spegnersi, ma non si può più aspettare. I lavori devono partire al più presto per evitare che le macerie si trasformino in rovine, piene di erbacce e sconsolazione.
Qui sotto trovate l’intervista completa a Angela Castaldi.
Mario Vai
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