Voglio parlavi di un personaggio molto particolare, amato da molti e odiato da altri. Ha il portamento di un lord inglese snob e allo stesso quello di un rigido ufficiale dell’esercito.
La veste nera come la notte che domina sul solitario bianco del colletto. La voce fredda e pacata, i capelli neri e unti. Gli occhi esausti per tutte le lacrime versate per la perdita dell’unico amore della sua vita. Se non l’avete ancora capito sto parlando di Severus Piton, l’iconico insegnante di pozioni e difesa contro le arti oscure di Hogwarts, la famosa scuola di magia apparsa nella saga letteraria e cinematografica di Harry Potter realizzata dalla scrittrice inglese J. K. Rowling. L’autrice ha ammesso che per scrivere questo personaggio si è ispirata al suo professore di chimica. Negli otto film prodotti dalla Warner Bros, Severus Piton è stato interpretato dal talentuoso Alan Rickman, scomparso purtroppo nel 2016.
Casomai abbiate vissuto dal 1997 a oggi su Alpha Centauri, privi di libri e tecnologia, vi do una breve delucidazione su cosa parli esattamente Harry Potter. È la storia di un giovane orfano inglese, i cui genitori Lily e James sono stati uccisi dal potente mago oscuro Voldemort. Harry, appena neonato, riusce misteriosamente a salvarsi, diventando così il prescelto per porre fine al regno del terrore instaurato dall’assassino dei suoi genitori. Il giovane Potter scopre di essere in grado di compiere incantesimi e, con l’aiuto del guardiacaccia di Hogwarts Hagrid, riesce a giungere nell’affascinante e pericolosa scuola di magia. Qui il protagonista conosce i suoi futuri migliori amici, e diverse figure molto particolari come Silente, il vecchio e saggio machiavellico preside di Hogwarts e il nostro Piton.
L’ambiguo insegnate agli occhi del giovane Harry appare come un uomo solitario, inquietante, scorbutico e con molti oscuri segreti. Quest’ultima affermazione è la più veritiera, ma un uomo con il suo passato è impossibile che non segreti nascosti. Difatti lo sprezzante professore, prima di insegnare a Hogwarts, è stato un Mangiamorte, ovvero uno dei seguaci del Signore Oscuro Voldemort. L’uomo però per sconosciute ragioni si è ravveduto, ottenendo il perdono da Silente in persona, ma non da tutti all’interno di Hogwarts.
Nella scuola ci sono quattro casate di appartenenza: Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Quest’ultima è la casata a cui appartiene il tipico studente leggermente ammaliato dall’oscurità o semplicemente anche più ambizioso rispetto agli altri. A capo di questa casata vi è proprio Piton, con quest’ultimo che tende a fare favoritismi ai suoi studenti, trattando in alcuni momenti con disprezzo i Grifondoro e in particolare il membro più celebre di questa casata, Harry Potter, aumentando così l’odio del lettore e dello spettatore verso Severus.
Ma il Professore è molto più di quello che sembra e il suo personaggio è quello con un’evoluzione maggiore e con una storia personale tragica quasi come quella di Harry Potter. Purtroppo l’odio di quest’ultimo nei confronti di Piton sale ai livelli massimi nel preciso istante in cui Piton uccide con il mortale incantesimo Avada Kedavra il povero Silente, in uno struggente momento dalla doppia lettura, come vedremo.
Ricordo ancora la sensazione in sala dopo aver assistito a questa scena ricca di pathos, con Silente che sembra implorare Piton di non ucciderlo con quel semplice e tormentato, almeno all’apparrenza, “Severus, please”. Non credevo che Piton avesse potuto tradire Silente, dopo tutto quello che il vecchio mago aveva fatto per lui. E infatti c’era molto di più di un semplice tradimento, c’era l’amore. Piton si era macchiato del sangue del suo mentire per amore.
Tutto inizia quando Severus è un giovane studente Serpeverde, innamorato di Lily, una tenera ragazzina dai capelli rossi appartenente ai Grifondoro. Prima di entrare a far parte di Hogwarts i due sono inseparabili, ma per via delle diverse casate di appartenenza dei due e per il fatto che Lily si innamora di James, un Grifondoro, i due iniziano a parlarsi sempre meno, fino a quando Piton diventa un Mangiamorte, allontanandosi definitivamente da Lily e da Hogwarts. Poi Lily e James danno alla luce quello che sarà il prescelto, ovvero Harry Potter.
Voldemort viene a conoscenza di una profezia che narra di come Harry in futuro ponga fine alla sua vita. Per evitare che ciò avvenga, il Signore Oscuro si reca dai Potter per uccidere Harry ancora in culla. James rimane ucciso subito, ma è il sacrificio di Lily che salva il piccolo Potter. Piton, distrutto e in colpa per la morte dell’amata Lily, tradisce Voldemort tornando ad Hogwarts e soprattutto sotto l’ala di Silente. Il preside di Hogwarts vede Piton come un’opportunità e sapendo di essere ormai al termine della sua vita chiede a Piton di ucciderlo, così che i Mangiamorte possano tornare a fidarsi di lui. Severus è riluttante ed è per questo che Silente in quel momento lo implora, non per risparmiarlo ma per ucciderlo. E questo rende Piton il vero eroe di tutti questi romanzi. È il suo sacrificio e il suo coraggio che permettono che il destino di Harry si compia, portando così la pace nel mondo magico.
Alcuni di voi potranno dire che in pubblico non è stato la migliore delle persone con Harry, ma solo per un secondo mettetevi nei suoi panni, pensate a come dev’essere stato avere davanti ai suoi occhi il ricordo di Lily morta tra le sue braccia, al loro amore mai sfociato, a quello che sarebbe potuto essere suo figlio, al fatto anche che fosse ripetutamente bullizzato da James e soprattutto all’enorme peso sulle spalle sul discorso fatto prima con Silente; voi come vi sareste sentiti? Come avreste reagito? Anzi, il fatto che sia stato scorbutico è stato il minimo. Ma nonostante ciò, segretamente ha sempre aiutato Harry, fino alla fine, e non perché gli sia importato qualcosa del ragazzo, ma perché lui dopo tutto questo tempo continuerà ad amare la tenera ragazzina dai capelli rossi, “Sempre”.
Love of my life, you’ve hurt me. You’ve broken my heart and now you leave me
Love of my life, can’t you see?
Bring it back, bring it back
Don’t take it away from me, because you don’t know
What it means to me
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